Sorso

Convento Santuario
"Beata Vergine Noli me Tollere"

Anno di fondazione:

datazione incerta

Servizi:

Curia provinciale
Infermeria provinciale
Cappellania carceri
Cappellania ospedale
Rivista "Voce Serafica"

Orario Sante Messe:


Festivo: ore 7- 8 - 9 - 10 - 11 - 12 - 18 - 19
Feriale: ore 7- 8 - 9 - 18* - 19

* La messa delle ore 18 si celebra quotidianamente solo con orario solare (invernale), mentre nei giorni festivi viene celebrata sempre anche con l'orario estivo .

Contatti:


Convento:
tel. 070 657370
fax 070 654429
cappuccini.cagliari@iol.it

Infermeria provinciale:
tel. 070 650780

Rivista Voce Serafica:
tel. 070 660303
fax 070 665583
redazione@voceserafica.it

Dove siamo:

Largo Cappuccini, 3
07037 - SORSO

Il Convento dei Frati Minori Cappuccini di Sorso sorge nel luogo dove la tradizione colloca l’uliveto del ritrovamento del simulacro. La storia narra, infatti, di un’apparizione della Beata Vergine Maria, avvenuta nel 1208, presso la spiaggia di Rena Bianca, a un povero muto che raccoglieva legna. Inviato dalla Vergine a dare l’annuncio al paese, il muto trovò credibilità grazie al prodigio di aver riacquistato la parola. Il popolo, sul luogo dell’apparizione, trovò un simulacro in stile “bizantino” che processionalmente fu condotto presso la parrocchia di San Pantaleo. Da questo luogo il simulacro miracolosamente sparì, per ben due volte, e venne ritrovato su un olivastro collocato al centro dell’area dove oggi si trova il Santuario. Al suo ritrovamento una lapide recava la scritta “NOLI ME TOLLERE”: letteralmente “non togliermi”. Per questo motivo il parroco di Sorso decise di tracciare il perimetro della nuova chiesa. Da allora la Beata Vergine “Noli me tollere” è venerata presso il suo Santuario.

Fondazione

La data di fondazione del convento è molto incerta, in quanto le cronache riportano date diverse: il 1616 secondo P. Atanasio da Quartu (†1913); il 1640 secondo il Dizionario Angius-Casalis; il 1690 secondo P. Michele da Tuggio. In realtà nel 1616 i Cappuccini ottennero il permesso dall’Arcivescovo di Sassari Don Gavino Manca Cedrelles (†1620) di impiantare la croce presso la Chiesa “Noli Me tollere”.  La chiamata dei cappuccini come rettori del Santuario è dovuta ad un evento miracoloso: la campana del piccolo Santuario iniziò a suonare all’unisono con quella dei Cappuccini di Sassari, siti nella zona di “Valverde”, oggi chiamata appunto “Cappuccini”. I Frati Minori (simpliciter dicti) avevano precedentemente costruito un conventino preso questa chiesa. I Frati Minori Cappuccini l’hanno riadattato alle proprie esigenze tra il 1607, data di nomina del primo presidente della nuova fraternità, nella persona di P. Benedetto da Ozieri (†1669), e il 1630, data ufficiale della presenza stabile dei Cappuccini a Sorso.

Struttura

Del primo impianto conventuale, costruito dai Frati Minori (sempliciter dicti), non rimane probabilmente nulla. I Cappuccini riutilizzarono il primo impianto facendo delle modifiche funzionali alla vita cappuccina, ma lasciandolo tutto sommato inalterato. Con la soppressione del 1866 il convento venne incamerato dal Comune che vi realizzò una prigione femminile prima, una scuola materna poi. Nel 1904 una piccola parte venne occupata dai Frati Minori (sempliciter dicti) che vi abitarono per alcuni anni. I Cappuccini vi rientrarono definitivamente sette anni dopo. Negli anni ’70 il convento fu dichiarato pericolante dalle autorità competenti e fu raso al suolo riedificato quasi da zero. Le uniche reliquie ancora osservabili sono: il rudere di un ambiente con volta a botte lunettata e una scala che portava al piano superiore o ai tetti che, per la sua ripidità, non può essere una costruzione moderna.

La chiesa è stata più volte rimaneggiata per diverse motivazioni. L’impianto originario, sicuramente più piccolo e semplice, era rivolto verso il mare, anche per via delle incursioni piratesche saracene che minacciavano la popolazione, la quale trovava nello sguardo della Beata Vergine una protezione. L’edificio venne poi ruotato di 180 gradi in manera che la beata Vergine guardasse al paese. L’altare maggiore sarebbe, secondo la tradizione, rimasto nello stesso punto in cui sorgeva l’olivastro. I frati hanno dato alla struttura i caratteri tipici della tradizionale architettura cappuccina, aggiungendo in un primo momento le tre cappelle laterali a sinistra, rispetto all’ingresso; aggiungendone poi altrettante a destra negli anni ’40 del 900.

Il simulacro, veneratissimo da tutto il popolo, vanta un’antichità tale che si ritiene sia l’originale apparso nel 1208. Diverse volte è stato restaurato nel corso degli anni, assumendo la forma odierna dopo la spogliazione, avvenuta negli anni ’30. Infatti, per proteggerlo da eventuali sfregi dovuti alle incursioni piratesche, venne rivestito con una maschera in gesso, delle vesti ricamate in foggia ispanica e delle braccia aggiuntive con mani in legno. Negli anni ‘50 il vetusto simulacro venne solennemente incoronato, con una corona d’oro, dall’Arcivescovo di Sassari Mons. Arcangelo Mazzotti (†1961), delegato dal capitolo vaticano.  
Succursali del Santuario sono due luoghi, cari alla fede dei sorsensi: il luogo dell’apparizione e quello del miracolo dell’impronta. Il primo, sito in Rena Bianca, detta anche Cala dei Francesi, è evidenziato da un cippo in trachite rossa, raffigurante la Beata Vergine Noli me Tollere e il muto inginocchiato che la contempla. Quest’opera artistica è stata realizzata nel 1988 ad opera della Pia Associazione con il suo “Paraju”: l’obriere maggiore.

Il secondo luogo, situato nel tragitto compiuto dai paesani, per condurre il simulacro alla Parrocchia, è conosciuto come Preddugnanu, dal nome di un piccolo ruscello. Qui si fermò, per un breve ristoro, la processione che conduceva il simulacro. La Beata Vergine Maria avrebbe lasciato l’impronta del suo piede su una roccia, tutt’ora visibile. I frati minori innalzarono sopra questa miracolosa impronta una stele a perpetua memoria, nel settimo centenario. La Pia Associazione, nel 1949, fece costruire una piccola cappella nel terreno dove il miracolo avvenne. Successivamente questo terreno è stato donato ai frati cappuccini.

Attività

La presenza dei cappuccini a Sorso trova nelle tradizionali forme della nostra spiritualità e del nostro apostolato, una concretizzazione e un’attualizzazione: il servizio delle confessioni, la predicazione, l’aiuto alla chiesa locale, la direzione spirituale, l’assistenza ai gruppi e ai movimenti (Ordine Francescano Secolare e Gioventù Francescana, Rinnovamento nello Spirito, Gruppo di Preghiera di San Pio, Comitato di Santa Rita, Gruppo della Divina Volontà e altri comitati), l’assistenza agli ammalati e il servizio liturgico per la fede e la devozione del popolo di Dio, sono le attività principali. Particolare rilievo ha il mese di Maggio, dedicato alla Beata Vergine, in ricordo della sua apparizione il giorno 26. Dal 30 aprile al primo giugno il Santuario diventa luogo di accoglienza per un grande afflusso di pellegrini (da Sorso e da altri luoghi) i quali vengono a impetrare le grazie presso la Beata Vergine. La predicazione del mese mariano è affidata a uno o più predicatori (generalmente cappuccini o più genericamente francescani) che spezzano la Parola in chiave mariana ogni giorno, per nutrire il cuore dei fedeli. Tutto questo è organizzato dai frati e dalla Pia Associazione “Noli me Tollere”: una corporazione di massai le cui origini risalgono probabilmente a prima del 1700. A questa associazione è affidata la cura della devozione e dei festeggiamenti.

Cambiamenti

Precedenti opere di ristrutturazione della chiesa, svolto il loro compito nel tempo, si sono rivelati in realtà dannosi per la struttura architettonica. Questo ha causato diversi problemi, soprattutto per quanto riguarda le infiltrazioni di umidità che hanno messo in pericolo la stabilità della chiesa e hanno danneggiato le pitture murarie della volta. Si rende necessario per questo motivo un restauro strutturale e artistico, che verrà adempiuto, dopo la raccolta fondi operata dai frati e dalla Pia Associazione, nel mese di Giugno del 2023.